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Offesa alla reputazione altrui: i requisiti fondamentali della comunicazione a più persone, dell’assenza della vittima e della condotta punibile.

Non è punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dagli artt. 594 e 595 nello stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso.

Gli elementi necessari e sufficienti a far scattare la diffamazione sono: la frase offensiva; la comunicazione di tale frase advertisement almeno because of persone; l’individuazione del soggetto destinatario dell’offesa; l’assenza del destinatario dell’offesa (se l’offesa fosse, invece, fatta direttamente a lui, anche se in presenza di più persone, si configurerebbe l’ingiuria che, tuttavia, non è più un reato ma un semplice illecito civile, fonte di risarcimento del danno).

Una forma di diffamazione aggravata è quella che si realizza con il mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità (materiale o – come vedremo – anche digitale).

Innanzitutto va sottolineato che si tratta di un get more info illecito penale comune, dato che può essere commesso da chiunque.

Il reato di diffamazione può anzitutto essere commesso con semplici dichiarazioni orali, mediante scritti o attraverso immagini. In realtà, qualsiasi forma di “comunicazione” verso più persone, lesiva della reputazione altrui, può integrare il delitto.

Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a owing anni, ovvero della multa fino a euro 2065.

È opinione prevalente in dottrina che la comunicazione diffamatoria possa avvenire a soggetti diversi anche in tempi differenti, consumandosi in tal caso il reato nel momento della comunicazione alla seconda persona.

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Da quanto possiamo leggere, quindi, viene punito chi attraverso una richiesta di istanza, una querela o una denuncia incolpi qualcuno di avere commesso un reato, anche se quest’ultimo è del tutto innocente. Può anche succedere che vengano simulate prove a sostegno della tesi.

In poche parole, non importa tanto il momento in cui la diffamazione è stata posta in essere, quanto l’istante in cui la vittima ne ha avuto conoscenza. Ciò significa che, se in rete circola una tua immagine corredata di un commento ingiurioso, oppure pubblicamente sei stato disprezzato a gran voce, avrai tempo tre mesi per presentare querela a partire dal momento in cui hai avuto conoscenza dell’offesa: ad esempio, se si è trattato di un posto di Facebook offensivo, i tre mesi decorreranno dal momento in cui ne avrai preso anche tu visione, oppure da quando te l’avranno comunicato.

Considerando l’elemento soggettivo, va detto che tale situazione si configura con un dolo generico, ovvero il responsabile deve agire con coscienza e volontà, consapevole di incolpare ingiustamente un innocente.

Il social network veniva infatti visto come un ambiente virtualmente chiuso e ristretto di comunicazione e interazione fra poche persone selezionate, rispetto alla moltitudine che popola il mondo della Rete.

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